Hanno un nome ironico, la maggior parte di loro non ha mai visto il film L’Ultimo dei Moicani, e non sembrano neanche interessati a recuperarne la visione. Si chiamano così per ribadire un concetto: ragazzi, troppe band hanno un cane nel nome! Inoltre l’Ultimodeimieicani è un augurio: «Speriamo di essere noi gli ultimi cani su questa terra».
Al telefono con Rachid de l’Ultimodeimieicani
Una simpatica chiacchierata in compagnia di Rachid (anche Ex Otago) in viaggio verso il live di turno, assieme a tutta la band, mi ha reso la serata più allegra. Il motivo della telefonata? L’uscita di Ti voglio urlare, il tanto atteso primo album della band ligure, scritto e creato durante un vero e proprio ritiro spirituale in una “casa sulle alture liguri nell’estate del 2017”. Ti voglio urlare ha trovato poi il suo perfezionamento nel “Greenfog Studio di Genova, sotto la supervisione artistica del produttore Mattia Cominotto“. L’album è stato inoltre preceduto dal singolo Pensione a 20 anni, canzone lanciata assieme a una serissima petizione su Change.org.
Chi sono l’Ultimodeimieicani?
- Lorenzo Olcese: Voce e chitarra acustica
- Rachid Bouchabla : Batteria e percussioni
- Beniamino Parodi: Chitarra e basso
- Stefano Pulcini : Chitarra e basso
- Pietro Bonuzzi : Chitarra, synth e cori
E cosa vogliono?
«Scusa se sono demodé, ma mi piace essere retrò e questo cazzo di provincialismo è il mio sentimento per te che si vede solo di notte».
>>ASCOLTA l’intervista QUI<<
Perchè ascoltare l’Ultimodeimieicani?
Se l’accenno alla loro visione globale e la preannunciata irriverenza, comprovata dalla petizione, non ti bastano, ora passiamo alla parte noiosa della musica: la musica. Parlare di musica porta con sé sempre il rischio di speculazione, di rimpasto di quei soliti tre termini che incasellano il genere musicale e l’uso degli strumenti nell’arrangiamento.
Se sei una persona pigra e vuoi un’ulteriore spinta all’ascolto dell’Ultimodeimieicani, ti nomino giusto qualche genere: british e surf, tutto fuorché scena romantica italiana contemporanea (hai avuto anche tu uno shock anafilattico alla parola “contemporanea”? Io ho dovuto lasciare un attimo il pc per andare all’aria aperta a respirare). Durante l’intervista poi hanno accennato anche a quelli che chiamano “artisti guida” e cioè i cantautori italiani. Ad ogni modo, il loro stile se lo sono guadagnato a suon di dischi americani e di schitarrate, come giustamente le definiscono loro.
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Il loro messaggio indipendente nella massa indipendente
Perché secondo me l’Ultimodeimieicani si fanno notare tra le band provenienti da etichette indipendenti: l’ascolto dell’album porta ad un duplice messaggio. Da una parte il testo di denuncia scritto da Lorenzo Olcese, dall’altra il mood festaiolo che ti fa muovere il fianco mentre pronunci parole come “Cazzo di provincialismo” o “Se la vivi muori”.
Questa duplicità è una scelta consapevolissima per loro, perché coinvolgere non è una cosa che fanno tutti oggi. Inoltre Rachid mi ha ricordato: «C’è chi parla d’amore in modo bello e chi ne parla come storie già sentite, noi non ne parliamo proprio, non tutti gli artisti riescono a parlare di noi ragazzi della partita IVA».
Ascolta l’Ultimodeimieicani su Spotify
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Debora <3