Chi sono i giovani vecchi? Si tratta di una parte della società appiattita da una logica rassegnata. Sono trentenni, ma non credere che il marchio di giovani vecchi sia dovuto alla loro generazione, perché un domani potresti diventarlo anche tu!
Cresciuti nella convinzione che l’inerzia sia l’unica risposta alle domande della vita, si trascinano tra il risparmio energetico fisico e l’ottimizzazione dei tempi per qualunque azione della giornata (in quest’ultima è contemplata anche la ricerca di una raccomandazione).

I Trentenni di Oggi
È giusto dire che i trentenni di oggi non sono tutti giovani vecchi. Posso confermare che, per essere la generazione che collega gli analogici ai nativi digitali, abbiamo fatto salti mortali mantenendo la nostra credibilità di giovani (come d’altronde un salto mortale che si rispetti dimostra).
I trentenni di oggi hanno sdoganato la questione della divisione dei compiti tra uomo e donna. Non è raro infatti che lei ripari le doghe del divano letto ormai andato, mentre lui lucida con attenzione i pavimenti.
I tabù abbattuti
Sempre in ambito casalingo, conosco ottimi cuochi uomini e grandi autiste donne, uomini che si commuovono davanti a un film romantico e donne che non solo guardano la partita, ma scommettono anche sulle vincite.
I trentenni oggi vogliono una casa pratica, senza la platea di bomboniere in ceramica e swarovski. Nella libreria, accanto all’enciclopedia, hanno la collezione di fumetti, lego e dischi. Grazie a loro i tatuaggi non sono più sinonimo di un soggiorno in galera, ma espressione di sé.

Trentenni: la generazione pratica
Grazie ai progressi della medicina hanno scoperto che non per forza si deve vivere da malate in gravidanza, grazie all’informazione oggi comprano leggendo l’etichetta e non il marchio. Non ragionano pensando “ormai ho un’età” e quando lo fanno, si tratta solo di prendersi più cura di sé.
Non mantengono più i ritmi della doppia porzione di lasagna, hanno tolto lo sfarzo ai matrimoni, meglio 5 ore di divertimento che 13 portate da buttare giù ingessati al tavolo. Non hanno fretta di creare una famiglia e hanno smesso di fare le domande classiche come “quando ti laurei?”, “e la fidanzata?” o “quando ti sposi?”.
Trentenni single
Un grosso applauso va a questi ultimi. Perché combattono ogni giorno contro le zie anziane che con il messaggio della buonanotte di Whatsapp allegano una preghiera per trovare loro un compagno. Avete tutto il mio sostegno, non mollate e soprattutto non vi accontentate.
Vivono una vita da invidia, si districano tra copertina in pile e palestra come preferiscono, tra un cocktail e la tisana al finocchio, tra una gita fuori porta e il weekend in stato vegetativo. Non devono spiegazioni a nessuno se non al loro animale domestico.

Trentenni in crisi
I trentenni in crisi lo sono di fronte alle risposte senza logica che includono sempre un “così si fa” o un “era destino“. Lo sono di fronte alle cucine senza l’alternativa per le intolleranze o scelte etiche. Lo sono davanti a una battuta demodé sui “froci” e i “negri” e davanti alle mezzore di botte a un bambino.
Gianluca Vacchi docet
Mi spiego meglio: chi non sarebbe curioso di sapere cosa si prova a vivere la vita di Gianluca Vacchi? Un cinquantenne inarrestabile, spesso baciato dal sole, ballerino autodidatta e persona super positiva. Io personalmente ci metterei la firma.
E se posso essere sincera, preferisco un Gianluca Vacchi a 1000 giovani vecchi con alti livelli di ipocondria.
Grazie mille per essere arrivato alla fine di questo post! Se hai esempi di trentenni, giovani vecchi o validi spiriti giovanili lasciali nei commenti, così li aggiungo al post, è importante per me modellare ciò che leggi in base alle tue tendenze.
A presto
Debora 🙂
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