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Lorenzo Kruger è ciò che serviva a una realtà in cui le band nei locali ambiscono al massimo a fare pezzi dei Queen o a fare i Queen a pezzi.

Lorenzo Kruger canta le canzoni dei Nobraino

Che i Nobraino non esistano più dispiace a qualcuno, a chi è capace di scindere il sarcasmo dall’arte, a chi dimentica la svista del 2015 che è costata l’esclusione dal concerto del 1° maggio a Taranto. Sto ricordando la battuta comparsa sulla pagina Facebook dei Nobraino riguardo all’annegamento dei migranti nel Canale di Sicilia. La frase, poi cancellata con tanto di scuse per l’equivoco, non sfuggì a nessuno.

Intervista a Lorenzo Kruger

Di fronte a un fatto simile, che dopo 4 anni ancora viene in mente per primo, come episodio legato ai Nobraino, cosa si può fare? Ci si può dissociare. Questo è ciò che il frontman Lorenzo Kruger ha fatto, portando via con sé un cospicuo patrimonio artistico e geniale dalla band.
Durante la sua intervista, rubata in un momento tra una passeggiata nel borgo antico di Scalea e il soundcheck, Kruger non ha parlato mai di una dissociazione dalla band, ma la ricorda come l’inizio del suo percorso di musicista.

scalea centro storico
Scalea, centro storico.

Cos’è successo ai Nobraino nel 2015

Se Kruger fosse nato oggi su Spotify

Della sua ex band non parla direttamente, ma si avverte la certezza che se fosse nato oggi come cantante, forse sarebbe stato un solista. Poi muove una critica verso le esigenze di marketing che le etichette indipendenti hanno oggi: i comfort tecnici non aguzzano l’ingegno come invece accadeva 10 anni fa, le canzoni scritte e poi subito pubblicate perdono di densità. A questo proposito cita i Buena Vista Social Club, che hanno cantato per decenni prima di entrare in sala di registrazione.

Accenna poi al suo «spettacolo fatto a mano» e al suo stadio di «anima un po’ allo sbando in mezzo al mare, lontano da tutti» a causa del suo tour lungo 2 anni. Nell’intervista, che trovi alla fine dell’articolo in formato podcast, fa anche un augurio insolito, ma concreto alla regione Calabria.

Chi sono i Buena Vista Social Club?

Lorenzo Kruger

Live report – Lorenzo Kruger a Scalea

Estate 2019, l’area pedonale e la Villa Comunale sono pieni di persone come solo 20 anni prima accadeva. La sensazione è quella di tornare indietro nel tempo, a quando si usciva dopo il Festivalbar per una passeggiata sotto i portici.

La dinamica è sempre la stessa, stretti in mezzo a un turismo variegato con una percentuale di forestieri tutt’altro che fini, che affermano i propri inesistenti diritti nella maniera più rozza che esista, che per loro è quotidianità. Un clima a tratti disagevole.

Lorenzo Kruger
Lorenzo al suo piano

Piazza Spinelli, il posto perfetto

Eppure nel centro storico l’aria estiva che si respira non include questo clima. Il centro storico non sembra minimamente rispecchiare l’immagine che il TG1 due mesi dopo avrebbe riportato della cittadina.

In questa città, centro storico e resto del paese sembrano due comuni distinti e confinanti. È in questa realtà pacifica che Kruger ha iniziato il suo spettacolo. Definirlo concerto sarebbe riduttivo, chi ha assistito quella sera ha potuto constatare che, se non fosse passato di lì, di certo si sarebbe perso un grosso pezzo di cultura.

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KRG

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Lo spettacolo di Kruger

La presenza di Lorenzo Kruger in Piazza Spinelli è stata possibile grazie all’iniziativa “Live in Salotto” organizzata da e nel territorio de La Rondinella, arrivata quest’anno alla sesta edizione, tenutasi dal 21 luglio al 28 agosto 2019. Music Labs e 87029 i due partner d‘eccezione della rassegna.

Con la sua profonda voce, Kruger ha cantato canzoni e recitato a memoria poesie e monologhi. Poi, stanco di star seduto al suo pianoforte a coda, che poi ha spostato con le sue sole forze, ha fatto queste cose:

  • si è arrampicato su un albero fino a scomparire tra le foglie
  • durante questa impresa ha perso gli occhiali e li ha barattati con quelli di un fan
  • ha raccontato barzellette
  • ha camminato sulle spalle di Donald Trump
  • ha camminato scalzo parlando al megafono

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Aver potuto apprezzare un bagno di arte e cultura durante queste due ore, prima di tornare all’altra città, che è quella di Scalea Nuova, fa ben sperare nella celebre frase di John Fitzgerald Kennedy che dice:

“Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”

ASCOLTA QUI l’intervista a Lorenzo Kruger

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