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Introdotto spesso sulle piattaforme social da numerosi musicisti indipendenti, con le sue meditate canzoni si fa strada Giovanni Truppi. Ha dichiarato Dario Brunori che il suo utimo album “Cip!” è stato influenzato, nella scrittura dei testi, proprio da lui. Siamo andati quindi a conoscerlo durante un suo concerto al Druso di Bergamo.

Giovanni Truppi concerti col botto

In quel freddo capannone dalle pareti alte e scure, con qualche poster e murales ispirato alla storia del rock, cominciavano a raggrupparsi i primi ascoltatori abituali del Druso. L’attesa per l’arrivo sul palco del musicista e cantautore Giovanni Truppi veniva ingannata da qualche pinta di birra chiara e chi è riuscito a trovare posto non ha esitato a sedersi scambiando qualche chiacchiera mentre una playlist random suonava dalle casse.

Dopo quel po’ di attesa che serve a riunire tutti sotto il segno della musica live, arriva lui con la sua band, composta da due tastiere, un piano, due chitarre un basso, la batteria ed una corista.

giovanni truppi concerti

Giovanni si siede al piano e comincia a presentare la sua dimensione alla platea catturata dalle luci del palco. La prima impressione che fa la sua musica è sicuramente avvolta di stupore: non è scontato, non scrive d’amore, o per lo meno non con il solito romanticismo, e il suo cavallo di battaglia è il sincero realismo che butta fuori attraverso i testi.

Giovanni Truppi. A chi assomiglia?

La prima domanda che si usa fare, quando il nome di un musicista suona nuovo, è la seguente: “Che musica fa?”. E ci sono sempre una miriade di risposte che partono dal “Fa musica indie”, “Fa cantautorato”, fino ad arrivare alle descrizioni profonde come “è geniale, te lo consiglio”, o “somiglia ad A per l’interpretazione e a B per la velocità con cui canta.

E infatti la mia personale visione di lui è stata che mi ha ricordato molto Franco Fanigliulo per il modo in cui veste le parole, a volte irriverenti, che dice raccontando storie, con una capacità di articolare i suoni come solo Mina sa fare in “Brava”.

C’è da divertirsi nell’ascolto delle sue canzoni, perché mentre rifletti ancora sui suoi testi che parlano della zia con la stessa facilità con cui descrive un amplesso o un reflusso gastroesofageo dovuto al cibo cinese, alcuni dei suoi pezzi terminano come fossero canzoni dei Beatles. Vanno citati inoltre i cori che lo accompagnavano, che parevano arrivare con la macchina del tempo direttamente dal 1973.

Giovanni Truppi Poesia e Civiltà | I Testi

È inevitabile tornare ancora una volta sul suo cavallo di battaglia, la dialettica. Perché Giovanni Truppi si rende diverso dai suoi colleghi proprio per le parole. I testi delle sue canzoni sono senza filtro, partoriti proprio come nasce un pensiero non ancora tradotto in parole filtrate dal buonsenso e dalla diplomazia. I suoi sono flussi di coscienza realisti, incisivi, narrativi e sicuramente mai banali.

giovanni truppi
La canzone che vede la collaborazione di Niccolò Fabi

Chi è Giovanni Truppi?

Giovanni Truppi è nato a Napoli nel 1981. Tra il 2010 e il 2017 ha pubblicato quattro dischi di inediti:

  • “C’è un me dentro di me” (CinicoDisincanto/CNI 2009),
  • “Il mondo è come te lo metti in testa” (I Miracoli-Jabajabamusic/Audioglobe 2013),
  • “Giovanni Truppi” (Woodworm/Audioglobe 2015) e
  • “Solopiano” (Woodworm/Audioglobe 2017)

e tra il 2013 e il 2017 è stato protagonista di un tour di circa 300 date, con la sua band e da solo.

Nel corso del 2014 ha progettato e costruito un proprio pianoforte ottenuto modificando un piano verticale: il risultato è uno strumento dalle dimensioni inferiori allo standard, smontabile, ed elettrificato tramite una serie di pick-up che permettono di amplificarlo.

Le collaborazioni

Truppi ha collaborato con lo scrittore Antonio Moresco per la scrittura della canzone “Lettera a Papa Francesco”, ha partecipato come chitarrista alle registrazioni del disco del cantautore Stefano “Edda” Rampoldi “Graziosa Utopia” (Woodworm/Audioglobe 2017) e ha scritto “La Domenica”, brano che fa parte della colonna sonora e del testo dello spettacolo teatrale “Il cielo non è un fondale” della compagnia Deflorian/Tagliarini.

Nuove collaborazioni vedono Giovanni Truppi in Compagnia di Calcutta e Niccolò Fabi.

giovanni truppi calcutta
Copertina del singolo “Mia”, un duetto con Calcutta

I premi ricevuti

Nel 2017 ha ricevuto il Premio Nuovo Imaie per la migliore interpretazione al Premio Tenco. Nel 2018 è stato candidato ai Nastri D’Argento per la migliore canzone originale per “Amori che non sanno stare al mondo”, brano composto per l’omonimo film di Francesca Comencini (Fandango 2017) e quest’anno ha ricevuto il Premio PIMI come Miglior Artista Indipendente dell’Anno all’ultima edizione del MEI.

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Debora :*

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